Bellezza o Apparenza?

“L’umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo. Tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui.”

“Sul mondo, sulla bellezza” di Fëdor Dostoevskij

Bellezza è una parola che riecheggia spesso durante le nostre giornate, eppure non sempre ci ricordiamo di posare i nostri occhi su di essa. In un mondo materiale come il nostro la bellezza viene spesso confusa con l’apparenza.  Quando si parla di quest’ultima generalmente si fa riferimento ad un concetto collegato all’esteriorità, a qualcosa che è percepibile attraverso i sensi. La bellezza è tutt’altro.

Siamo immersi in un 21esimo secolo in cui la vita è un’impavida linea retta che viaggia in corsia di sorpasso senza mai guardarsi indietro. Noi, spesso distratti, cerchiamo di starle dietro nonostante ci dia filo da torcere. La verità è che la maggior parte dei giorni siamo cosi sopraffatti da cose da fare, esperienze da provare, mode da seguire e luoghi da scoprire, che la bellezza è un angolo di noi che viene facilmente accantonato. Si’, dico di noi, la bellezza non è esogena, ma ha radici dentro di noi. Infatti presumo non sarebbe tanto bella se non esistesse dentro ognuno di noi tale desiderio di percepirla nella nostra vita. “Desiderium” composto di “de” e “sidera” significa  “mancanza delle stelle”.

 

Ma cosa c’entra questo anelito di bellezza che abbiamo dentro di noi con ciò che accade nel mondo di tutti i giorni?

 

In un momento di incertezza generale, il Vecchio Continente alla vigilia delle elezioni europee del 26 maggio è vittima di un mosaico di incognite. La domanda “Che sarà di noi?” è inevitabile.

L’Unione europea, madre tanto permissiva e autorevole quanto criticata, è prigioniera dei suoi figli : 27 stati membri frazionati tra visioni sovraniste ed europeiste. La crisi del 2008 ed il suo effetto domino hanno provocato conseguenze disastrose per l’economia nel suo complesso e l’UE è uscita dal tunnel della recessione solamente nel 2014. La sua nascita risale al trattato di Roma del 25 marzo 1957, ma è importante chiedersi perchè farne parte non sia più considerato da molti un privilegio. La contraddittorietà all’interno dell’Europa è un fenomeno che salta agli occhi facilmente ed è stata acuita dagli eventi degli ultimi tempi caratterizzati sotto molti aspetti da un’inversione di tendenza. Basti pensare alla ricomparsa del protezionismo e alle guerre dei dazi, alla crisi adolescenziale del Regno Unito o al freno a mano che Donald Trump ha tirato nei confronti delle alleanze transatlantiche con il vecchio continente. Sono tutti fattori che non hanno di certo semplificato la situazione, ma nonostante le sue divergenze strutturali, tutto si può dire dell’Europa, ma non che abbia perso la sua vitalità.

Nel diciannovesimo secolo Napoleone Bonaparte diceva: «Quando la Cina si sveglierà, il mondo tremerà». Oggi le tigri sembrano tutt’altro che addormentate e il secolo asiatico sembra essere decollato. I dati dicono che nel 2020, per la prima volta dal diciannovesimo secolo, le economie asiatiche risulteranno più grandi di quelle risultanti dall’aggregazione di tutto il resto del mondo. Xi Jinping e la sua consorte Peng Liyuan non sono in vena di perdere tempo. Il loro tour europeo avente a tema i maxi investimenti della “One Belt One Road” è infatti cominciato e questa settimana il premier e la first lady sono stati in visita in Italia, nel Principato di Monaco e a Parigi.

Intanto Kim Jong Un, deluso da Donald Trump nell’incontro di Hanoi a fine febbraio, sembra cercare conforto tra le braccia di Mosca. Il leader nordcoreano dovrebbe infatti recarsi entro quest’estate in Russia, dove cercherà di aprire un dialogo con Vladimir Putin, la qual cosa metterebbe in grande difficoltà Trump.

In questo momento però negli USA gli occhi sono rivolti a Robert Mueller, il super procuratore statunitense incaricato di far luce sulla vicenda del Russiagate. Mueller è giunto alla conclusione che non ci sono prove che Donald Trump sia direttamente implicato nella campagna internet anti Hillary Clinton di cui è stata artefice la Russia. La conclusione delle indagini a grande sorpresa non ha proiettato sullo schermo un Donald Trump con le mani nel sacco, ma piuttosto una massa di democratici delusi dalla mancata possibilità del suo impeachment.

Per quanto riguarda i mercati europei, questa settimana vediamo come settori top performers le utilities e il food and beverage, mentre le banche e le auto si trovano ultime in classifica.

Dopo aver terminato questo aggiornamento settimanale riguardo a ciò che va in scena nella soap opera mondiale, bisogna ammettere che è difficile stabilire quale possa essere il nesso tra la frenetica realtà quotidiana e il desiderio imprescindibile di bellezza che arde dentro di noi.

Come nel gioco degli scacchi la regina è considerato il pezzo più potente e che gode della maggior mobilità, vi ricordo che la bellezza, anch’essa donna, si trova in ogni angolo e rimane alla nostra portata in ogni istante. In un mondo in cui nessuno conosce più le regole del gioco, e le certezze sono più fugaci che mai, è necessario che noi per primi diventiamo protagonisti che cercano, e cosa forse ancor più importante, che trovano il tempo di fermarsi anche solo per un attimo ad ammirare la bellezza.