Felicità in punta di piedi

La felicità non è esuberante né chiassosa, come il piacere o l’allegria. È silenziosa, tranquilla, dolce, è uno stato intimo di soddisfazione che inizia dal voler bene a se stessi.

(L’amante giapponese)

 

Sono chiassose queste giornate di noi protagonisti di un secolo che non vuole saperne di fermarsi a prendere fiato, nemmeno per un secondo. In un nanosecondo il domani è diventato oggi e l’oggi è già storia di ieri. Tutto fugge e noi rimaniamo così: in balia dei nostri repentini cambiamenti d’umore e delle ferite che il passato ci ha inavvertitamente cucito addosso. Da qualche parte esisterà pure un rimedio per noi  uomini. Non credete? E se la felicità è così silenziosa, quando essa se ne va, che indizi abbiamo per ritrovarla?

A proposito di caos, pare proprio che la guerra commerciale tra Pechino e Washington non voglia arrivarne a una. La Cina pare tutt’altro che passiva davanti alle condizioni imposte da Donald Trump, e risponde al paese a stelle e strisce con le contromosse necessarie. Una di queste è il recente ricatto lanciato agli Stati Uniti circa le terre rare. Gli Stati Uniti dipendono infatti dalla Cina per queste ultime e per gli altri materiali preziosi che risultano chiave sia per l’hi-tech che per il settore della difesa. La minaccia di un embargo potenziale da poco ricevuta da parte di Xi Jinping metterebbe a dura prova l’economia americana.

La guerra dei dazi sta pesando sulle prospettive di crescita dell’economia mondiale nel suo complesso, e ciò è inevitabile causa del ribasso del petrolio. Il greggio West Texas Intermediate è sceso del 2,2%, a 57,82 dollari al barile mentre il Brent è sceso del 2% a 68,71 dollari al barile.

Nel frattempo i mercati non se la passano un granché bene e questa debolezza sta colpendo sia le borse europee che Wall Street stessa. L’accentuarsi dell’inversione della curva treasury non è di certo un segnale positivo, ma ancora non sappiamo se è segno di una recessione all’orizzonte. Siamo in questi giorni testimoni di vendite sul settore bancario e sulle utilities. Gli occhi sono tuttavia puntati sul settore automotive, con una proposta di fusione tra FCA e Renault che pare piacere al mercato. Ne è la conferma l’apprezzamento dell’8% di Fiat e del 12.1% di Renault. La Francia, ed in particolare il ministro delle Finanze Bruno Le Maire, inizia subito a mettere le mani avanti e a richiedere garanzie per l’operazione, per timore che essa metta a rischio i posti di lavoro e leda gli interessi francesi.

Senza andar troppo lontano, c’è chi del suo orticello pare invece preoccuparsene un po’ meno. Il pomeriggio di Lunedì 27, la doccia fredda sui mercati è giunta da un’indiscrezione di Bloomberg. L’Italia, In balia di un rendimento decennale che non vede l’ora di diventare grande, rischierebbe una multa fino a 4 Mld$ (ovvero 3,5 Mld€) per eccesso di debito. Nel mirino della Commissione Europea vi è nuovamente il paese tricolore. Del resto c’era da aspettarselo. L’Italia, colta un’altra volta con le mani nel sacco, è questa volta colpevole di un debito pubblico che dal 2017 al 2018 è salito al 132,3% (+0.8%).Toccherà oggi al Bel Paese esplicitare i fattori che spiegano questo ingiustificato aumento che suo malgrado non è stato accompagnato dai necessari progressi economici.

Nel chiasso di queste giornate ricolme di avvenimenti e colpi di scena è ancor più importante guardare attentamente dentro noi stessi. Ci è quotidianamente richiesto di fare una dolce conoscenza delle varie sfaccettature della nostra persona, e di imparare a volerci bene. Debiti pubblici e spread alle stelle, inflazioni sotto i target, stagnazione. Sono tutti fenomeni che dovrebbero allarmarci, è vero. Ma ora concediamoci per un attimo un momento di gloria. Alzatevi, andate a guardarvi allo specchio. Vi vedete? Sorridetevi. Fatelo davvero. E anche se solo per un istante cercate di essere soddisfati di voi, ormai è da un po’ di anni che siete a mollo in quello che chiamerei “l’oceano della vita” e, a mio parere, fino ad oggi ve la siete cavata alla grande, nonostante tutto. Non credete?

“La felicità non è esuberante né chiassosa, come il piacere o l’allegria. È silenziosa, tranquilla, dolce, è uno stato intimo di soddisfazione che inizia dal voler bene a se stessi”